Racconti come conchiglie sparse sulla sabbia

0 Pubblicato da Lun, 15 Aprile 2013, 09:32

Caro lettore, quella che sto per raccontarti è una storia di impegno, di amore, di sacrificio e di speranza, è insomma una Storia speciale, perché il protagonista del Racconto è una persona speciale… è un “Figlio delle Fate”… un Bambino Autistico.

Andy oggi è un ragazzo bellissimo, ha due grandi ed espressivi occhi neri, i capelli scuri un po’ ribelli, un viso dolce ma forte, illuminato spesso da un sorriso che incanta e che mette in risalto una corona perfetta di denti bianchissimi; la sorella che oggi è diciottenne, quando lo guarda esclama …. “Andy è un figo da paura, se non fosse Autistico, avemmo la fila di ragazzine davanti alla porta di casa”.

Andy è secondogenito, ma la sua nascita è arrivata poco dopo a quella della sorellina, perciò i due bambini sono cresciuti insieme, più che fratelli, quasi gemelli… me li ricordo ancora oggi con la Mamma che tutta orgogliosa li portava a passeggio in una carrozzina speciale biposto, con tutte le persone che la fermavano per ammirare la stupenda coppia di bimbi… lei con i capelli biondi e gli occhi di un spettacolare azzurro intenso e lui come per contrasto con gli occhioni neri ed i capelli scuri.

I nostri bimbi sono stati cercati, desiderati, voluti, sono stati amati fin dal concepimento perché noi ci siamo sposati ad una età in cui si è maturi e la nostra concezione della famiglia non poteva prescindere dall’avere tanti figli, poi a causa dell’Autismo di Andy e della miriade di problemi che ne sono seguiti…….… ci siamo dovuti fermare a quota tre.

La situazione idilliaca è durata fino a quando Andy ha superato i due anni di età, i bimbi giocavano sempre insieme, corse sfrenate per il corridoio, “bubu settete” sulla balconata delle scale (ho una foto meravigliosa che li ritrae con gli occhi spalancati mentre aspettano che arrivasse il Papà-Lupaccio a mangiargli le manine) e poi i salti sul lettone matrimoniale insieme a Papà e Mamma, con noi due che ci divertivamo a far loro lo sgambetto mentre erano ancora in volo, con conseguenti cadute sul morbido… guardavamo gli innumerevoli Cartoni animati di Walt Disney alla televisione, sdraiati uno sopra l’altro sul divano in soggiorno, trasformato in divano letto per ospitarci tutti più comodi, c’era tanta allegria e tante risate, con le immancabili fughe di Andy ogni volta che sul video di Aladino compariva il perfido personaggio di “ brutto Jafar”; poi, tremendo ed improvviso, come il peggiore dei temporali estivi, vi è stato un cambiamento radicale nei comportamenti di Andy, sopraggiunse in lui una apatia inspiegabile, un repentino rinchiudersi in sé stesso, smise di giocare con la sorella, smise di voltarsi quando lo chiamavamo, smise del tutto di parlare, iniziò a fare giochi ossessivi e ripetitivi, divenne come un estraneo in casa nostra.

Si dice che la vera forza unificante della famiglia è la donna, nel nostro caso è stato proprio così, è stata mia moglie che non si è persa d’animo, ha cercato di capire quello che stava accadendo, non si è mai lasciata abbattere e quando ci è stata comunicata la infausta e terribile diagnosi di Autismo, lei era già proiettata sul cosa fare, sul come fare, sul dove andare per far sì che il bambino fosse aiutato ad affrontare un futuro che si preannunciava oscuro, difficile e pieno di insidie, sia per lui che per l’intera famiglia…. che oltretutto stava per crescere di numero con l’arrivo del terzo bambino, che è stata la nostra più grande fortuna, perché l’improvvisa interruzione della crescita di Andy aveva creato un doloroso vuoto dentro e fuori di noi.

Iniziammo un percorso riabilitativo pieno di dubbi e costellato di strade senza uscite, ma arrivammo finalmente a stabilire una linea di comunicazione con Andy con l’utilizzo di una serie di “Cartellini indicatori” che noi in ricordo dello Psicologo che ci consigliò questo sistema chiamiamo impropriamente Immaginette ( è un collegamento che continua tutt’ora, perché Andy non ha mai recuperato la parola, anche se va detto che si tratta di un collegamento quasi a senso unico, con lui che ci comunica con una certa precisione le sue esigenze, soprattutto quelle alimentari, ma fatica a comprendere le nostre comunicazioni e le nostre esigenze).

Però il sistema funziona, accipicchia se funziona… basta vedere il sorriso a 32 denti che sboccia dalle labbra di Andy quando vede sul suo Planning giornaliero l’Immaginetta della “Pizza” che significa che alla sera si va tutti in Pizzeria, l’agitazione che lo prende nel pregustarsi l’uscita, il mettersi il cappotto fino dal tardo pomeriggio, l’uscire di casa, andare in Garage, salire in macchina per aspettarci, poi rientrare in casa per capire perché non siamo ancora partiti, tranquillizzarsi e sorridere di nuovo quando vede i preparativi per la partenza, rientrare nuovamente in auto, sempre con l’Immaginetta della Pizza stretta tra le mani.

Ti si apre il cuore nel sentire l’urletto di gioia che fa quando varchiamo l’ingresso della Pizzeria e il dirigersi sicuro verso il “Suo” abituale tavolo d’angolo, poi quando il Titolare si avvicina al nostro tavolo per raccogliere le ordinazioni, Andy troppo impaziente per aspettare oltre, si alza, gli scocca il suo sorriso più smagliante e gli mette in mano l’Immaginetta Pizza e da vero despota, siccome non gli sta mica bene che quell’uomo si attardi a prendere anche le nostre comande, con un “Hui Ui” di disapprovazione si alza di nuovo dal tavolo, gli prende la mano e gli chiude il pugno con dentro il Cartellino, come a dirgli “Ehi tu, muoviti con la mia Pizza, perché a me non mi importa nulla delle Pizze degli altri” e Raffaele che ormai conosce bene il gioco…, gli sorride e se va, seguito dallo sguardo tutto contento di Andy……

Visto il successo indiscutibile che abbiamo riscontrato utilizzando questo Sistema Comunicativo, che risulta essere molto efficace, perché è semplice, chiaro e lineare, siamo riusciti a convincere i Dirigenti di tutte le Scuole frequentate da Andy, ad utilizzarlo nelle loro strutture e grazie alla loro fattiva collaborazione, le Scuole si sono sempre riempite di Immaginette,  le si vedono attaccate un po’ dappertutto, all’interno  della Classe, ma anche in Bagno, sulla porta della Mensa, della Palestra, sulle scale, ma Andy grazie a questo sistema non è mai in agitazione, ha dei percorsi pianificati e capisce sempre cosa deve fare e dove deve andare, non ha mai momenti di panico o comportamenti che possono creare dei problemi, e questo è la migliore base di partenza per un sereno e proficuo inserimento scolastico che come risultato ha sempre portato, sia alle Elementari che alle Medie, anche ad una ottima sintonia con i suoi compagni di Classe che gli vogliono davvero bene e lo aiutano in ogni frangente facendogli da piccoli Tutor, ricevendone in cambio non solo i  sorrisi che Andy dispensa come tante perle preziose, ma anche una conoscenza del disagio e della diversità che però, vissuta in questo modo positivo e propositivo, sicuramente li arricchisce socialmente e culturalmente rendendoli migliori e dando un senso reale alla parola “Integrazione” di cui si sente parlare spesso a vanvera. L’utilizzo delle Immaginette nelle varie scuole frequentate da Andy è andato però ben oltre a quanto si era inizialmente ipotizzato, perché per esempio, alle Elementari è stato utilizzato dal personale Docente e non Docente per aiutare l’integrazione all’interno della struttura scolastica a dei bambini Extracomunitari che non parlavano la nostra lingua, ma non solo, alle Elementari grazie alleImmaginette, Andy si è trovato persino una quasi Fidanzatina!  La dolcissima Carla! Carla (non è il suo vero nome) era uno scricciolo, piccolina e magrolina, non parlava Italiano perché proveniva dalla Romania ed era arrivata un mese dopo l’inizio dell’anno scolastico, ed era stata inserita in Classe con Andy, la bimba aveva ovviamente gravi difficoltà nel farsi capire ed a comprendere quando le si parlava, ma era assai sveglia e si rese presto conto che quel suo compagno un po’ strano che invece di parlare fischiettava, usava però un sistema che gli permetteva di capire e di farsi capire e così lei, da sola, autonomamente, per esprimere i propri bisogni, iniziò ad usare i Cartelli  personali di Andy e come raccontavano i Maestri, Carla, entusiasta di questo sistema semplice ma efficace, tutta contenta si scatenò nell’uso delle Immaginette, ma la bimba ( e qui le Auguro un futuro da Psicologa) non si limitò a questo, ma andò ben oltre, in lei si attivò un meccanismo di curiosità e forse di complicità verso Andy e così possiamo dire che in pratica Lei lo “adottò”ed iniziò ad utilizzare con lui un “Sistema Misto” fatto di Immaginette, di messaggi gestuali e di espressività, che Andrea comprendeva ed accettava volentieri, Carla iniziò a seguirlo dappertutto e ad indirizzarlo come solo una esperta Educatrice saprebbe fare; nel vederli insieme sembravano davvero “il Gigante e la Bambina” ma Carla non ha mai avuto paura del suo “grande” amico, anzi tutta orgogliosa, lo prendeva per mano e gli faceva fare la fila con gli altri bambini e poi, a mano a mano che iniziò ad esprimersi correttamente nella nostra lingua, oltre ad usare i Cartellini con Andy (ormai usava i Cartellini solo con lui)  gli cominciò a parlare con estrema semplicità, contagiando anche gli altri compagni di Classe, che iniziarono anche loro ad interessarsi ad Andy (non è facile a sei anni comprendere le Diversità altrui), dando così un vero senso compiuto alla Legge sull’Integrazione dell’Handicap nella scuola, come mostra un bellissimo lavoro “Accogliere è” eseguito dai suoi Compagni nel 2003 in cui ogni compagno ha scritto un Pensiero ad Andy, sono tutti pensieri bellissimi in cui si nota l’affetto per il loro compagno “Andrea vorrei sentirti parlare” “Andrea sei speciale e sei simpatico” e così via.

Come risulta evidente, Andy si trova benissimo a scuola e ci va molto volentieri, ma anche lui come ogni Studente che si rispetti, tentò un bel giorno di “Bigiare – Bruciare la Scuola”,si trattò di una situazione che fece molto scalpore e che ci preoccupò assai, ma che fece diventare Andy una specie di eroe per i suoi compagni, che pieni di ammirazione, scrissero molti loro pensieri su questa avventura, ricordo in particolare un biglietto scritto dal suo simpaticissimo compagno Giulio che diceva “Andy sei stato bravissimo, anch’io vorrei avere il coraggio di Bruciare la Scuola come hai fatto tu”.

Andy andava a Scuola in Scuolabus, ma una mattina mia moglie Sonia ricevette una telefonata dall’Insegnante di Sostegno che le chiedeva perché Andy non era andato a Scuola, ma “cavolo” Andy quel mattino era partito da casa!!!!!!! A Scuola ovviamente ci fu il panico………. Bidelli che setacciavano il Cortile, Vigili Urbani allertati, Sonia che poverina vagava in Auto per le vie adiacenti, poi qualcuno ebbe l’idea di andare al Deposito degli Scuola Bus, ed Andy fu ritrovato, steso sui sedili Posteriori e tranquillo come se niente fosse (visto che la mattinata si presentava molto tranquilla, si era già mangiato la merenda che era nello Zaino e probabilmente stava aspettando di ritornare a casa sullo stesso Bus).  In pratica poi si scoprì che nell’Autobus quel giorno c’erano un Autista e un Obiettore di Coscienza nuovi, che non erano al corrente della disabilità del bambino e all’arrivo del Mezzo a Scuola, dopo che i bambini erano scesi, l’Autista aveva chiesto ad alta voce “siete scesi tutti?” Non sentendo risposta e non sapendo della presenza di Andy, non aveva controllato bene dentro al Bus ed era ripartito, riportando il Bus in Deposito.

Andy venne riportato a scuola un po’ arrabbiato perché probabilmente nel Bus ci si trovava bene, ma poi si sentì sicuramente orgoglioso di essere trattato da eroe e felice di avere ricevuto una montagna di affettuosità da tutti i suoi compagni di classe.

Ma Andy utilizza le sue Immaginette in maniera intensiva anche a casa… per lui non esiste Domenica mattina senza Torta… anzi per meglio dire… senza che la Mamma gli prepari una torta e quindi appena sveglio, scende velocemente a piano terra, posiziona sul tavolo da cucina il “Tagliere Romagnolo, quello grande da pastasciutta ”, tira fuori dal cassetto il Ricettario e dalla Dispensa il Lievito Panificatore, (la farina no, perché quella è chiusa a chiave, avendo Andy una predilezione nel romperne il Sacchetto e  spanderla per terra come Neve) poi si arma della “Immaginetta delle Torta” e viene in camera nostra a svegliare la Mamma, perché si alzi dal letto e scenda giù, a preparargli l’impasto, naturalmente sotto la sua benevola e personale supervisione, (purtroppo Andy non sa usare l’orologio e non discrimina le ore e questo per me e Sonia è una mezza tragedia domenicale, perché molto spesso viene in camera nostra ad orari un po’ troppo “mattinieri” e non ti dico con quanta gioia festeggiamo il suo arrivo, anche perché il giovanotto è ben capace di accendere la luce della nostra camera…). Ma il suo sistema comunicativo ha lasciato il segno anche in altri ambiti, perché è successo che anche i nostri Operatori Ecologici della Nettezza Urbana abbiano utilizzano una volta le sue Immaginette a scopo divulgativo e ammonitivo.

Nel nostro Comune da anni si attua la Raccolta Differenziata ed in casa nostra è Andy che ha la passione ed il compito di portare fuori l’immondizia, ma gli Operatori giustamente sono severi nel verificare la correttezza della raccolta e noi per insegnargli a gettare le immondizie nel modo giusto, avevamo attaccato delle Immaginette sui due Contenitori (sia del secco che dell’umido) in modo che Andy li identificasse correttamente e il ragazzo ha imparato perfettamente quale siano bidoni giusti e non ha mai sbagliato nel depositarvi i sacchetti dell’immondizia.

 Un giorno nel portar dentro i Contenitori, Sonia si accorse che non c’erano più le Immaginette attaccate ed ha pensato che fossero stati i Netturbini ad averli tolti, restò anche sorpresa e dispiaciuta temendo che forse attaccandoli in quel modo aveva inavvertitamente fatto una cosa non consentita, invece sapete cosa era successo?

 La nostra vicina di casa non era precisa quanto Andy e faceva spesso confusione tra il Secco e l’Umido e allora forse per darle una lezione, forse per gioco, i Netturbini buontemponi “fecero uno scambio”, lasciarono volutamente a lei i Nostri Contenitori con le Immaginette attaccate e lei rimase così colpita e mortificata da questo “inusuale rimprovero” che a quanto ne sappiamo si impegnò a fondo e divenne una perfetta Riciclatrice.

Caro Lettore, questo che hai appena terminato è solo uno dei molti racconti di vita vera e vissuta che, con l’aiuto di mia Moglie e mia Figlia, ho pazientemente raccolto, come fossero conchiglie sparse sulle spiaggia ed è un racconto che ti porgo con piacere, sperando di averti fatto sorridere, ma anche riflettere, con l’augurio che grazie a queste Storie, ti si aprano dei nuovi orizzonti verso il mondo della Disabilità Psichica, un mondo troppo poco conosciuto e pieno di antichi ed errati pregiudizi.

Mi piacerebbe vederti osservare, tollerante e benevolo, le bizzarrie di un ragazzo come Andy, giudicando il suo comportamento con occhi diversi e chissà che tu, comprendendo meglio queste cose, non possa riuscire a dare sostegno e forza morale ad altri genitori come noi, che forse ti sono vicini, ma di cui, fino a poco fa, non conoscevi queste problematiche, perché purtroppo la maggioranza di noi Famiglie “Diverse” tende a nascondersi al mondo circostante per la paura e la vergogna di essere giudicati incapaci di educare il proprio ragazzo.

Alla prossima Storia…………………………………….   Roberto Rusticali