Quale tipo di aiuto o sostegno potete dare,
se una vostra amica ha un figlio autistico? Spero di non sfondare una porta aperta dicendo che dovreste fare solo promesse che potete mantenere. Non pensate di poter trasformare o curare il bambino, oppure di riuscire ad aprire la prigione dell’autismo e liberare la bella anima che vi è rinchiusa. Non sarà così. Pensate in piccolo. Cercate di immaginare com’è la vita quotidiana della vostra amica. Le è difficile andare al supermercato, soprattutto durante le vacanze scolastiche? (“Specialmente durante le vacanze scolastiche” è un’aggiunta che vale per tutte le situazioni). Il suo bambino soffre di sovraccarico sensoriale, quando entra in un supermercato? Le luci forti, le code, le corsie scintillanti gli fanno venire una crisi di urla? Se è così potete badare a lui a casa mentre la vostra amica va a fare acquisti? Oppure potete fare la spesa per lei? Se a lui, invece, piace andare a fare compere (al momento, ai miei piace), ma è troppo grande per essere messo sul carrello ed è dunque probabile che si allontani, potete accompagnarli? Un paio di mani extra saranno molto utili.
Se ritenete di conoscere bene il bambino e vi sentite in grado di controllarlo, potreste offrirvi di portarlo allo zoo, al parco, in piscina o simili. Questo concederebbe alla madre e ai fratelli neuro-tipici una gradita pausa dalla sua compagnia. Non tutti se la sentono; be’, magari potreste fare il contrario e toglierle di torno i neuro-tipici? Mi è molto più facile prestare la giusta attenzione a George e a Sam, se Jake è via a giocare con un amico. Oppure potreste accompagnare la madre in una gita di famiglia? Non ci sono molti posti pubblici nei quali posso gestire tutti e tre i ragazzi da sola, ma con l’aiuto di un altro adulto posso andare quasi dappertutto.
E’ molto difficile per genitori “autistici” trovare delle baby-sitter. Spesso i due genitori fanno a turno, cosa non molto positiva per la vita sociale matrimoniale. Noi abbiamo lan, che è un baby-sitter fantastico, ma molte persone non hanno nessuno. Non possiamo semplicemente far venire un’adolescente che si sieda a fare i compiti, mentre i nostri piccoli angeli dormono pacificamente di sopra. Non funziona così. I nostri baby-sitter devono essere ingegnosi, vigili ed esperti; altrimenti la cosa non è sicura. Potreste fare da baby-sitter di tanto in tanto, magari in tandem con un’amica?Per noi è molto importante poter uscire.
E’ difficile offrire un aiuto finanziario diretto, ma la qualità della vita della vostra amica potrebbe migliorare grazie a qualcosa che non può permettersi: un trampolino elastico, per esempio o un’altalena. Potrebbero alcuni amici unirsi e fare un regalo del genere? Siate audaci, non aspettate che vi venga chiesto, perché non accadrà. La vostra amica è orgogliosa ed è improbabile che vi chieda aiuto, specialmente perché sente di non poter ricambiare.
Invitare una “famiglia autistica” a casa vostra è un atto di vera amicizia. Apprezzo enormemente quegli amici che rendono la propria casa “a prova di Sam” prima del nostro arrivo, nascondendo medicine e sostanze vietate, controllando che porte e finestre siano chiuse. E’ meglio che siate pronti ad affrontare una certa dose di caos e danni, tuttavia potreste anche essere piacevolmente sorpresi: alcune visite si concludono senza incidenti. Se, d’altro canto, non riuscite e sopportare l’idea che tutti i vostri narcisi vengano strappati, oppure di trovare una cacca sul prato (“Non sono stato io! E’ stata una gallina!”, esclamò George e io fui contenta che fosse in grado di dire una bugia), allora fate visita voi alla vostra amica. Rompete l’isolamento che l’autismo può imporre. Tenetevi in contatto.
Soprattutto cercate di apprezzare il suo bambino. Le madri possono lamentarsi dei propri figli, ma molto raramente vogliono sentire gli altri che li criticano. Ci sono persone che adottano l’atteggiamento del tu-poverina-dev’essere-cosi-difficile-per-te; io, però, pur essendo loro grata per la partecipazione, reagisco più positivamente quando qualcuno si interessa a George e a Sam, li loda, li trova divertenti, interessanti e belli, come faccio io.
(Da “George e Sam” di Charlotte Moore – Editore Corbaccio)